Si tratta dell’ente che gestisce la vasta, omonima biblioteca a due passi dal cortile della cattedrale di Siviglia, nel celebre “Patio de los Naranjos” che raccoglie il lascito di oltre 15.000 libri di Fernando Colombo (1488 – 1539), il figlio dell’immortale Cristoforo. Era questi uno studioso che dedicò tutta la vita a raccogliere materiale e testimonianze sui viaggi e vicende del  padre, scrivendone la prima biografia autorizzata. Passò anni lottando nei cosiddetti “Pleitos Colombinos” (pleito: causa) tra avvocati e carte bollate per farsi riconoscere dai reali spagnoli quanto gli era dovuto (soldi, onori, diritti ereditari) sanciti chiaramente nella “Capitulaciones de Santa Fe”, il contratto firmato da suo padre a Granada prima di partire verso l’ignoto nel 1492 e che, ovviamente, non venne mai rispettato dai monarchi.

Allora come oggi, non fidatevi troppo delle promesse di certi governanti e politici chiacchieroni…

(Nelle foto: con gli amici di Milano all’ingresso della biblioteca, annessa alla Cattedrale e a pochi minuti dal Real Alcazár e la tomba di Fernando Colombo all’interno della Cattedrale di Siviglia)