Quando prenoterete la nostra visita di Siviglia, molto probabilmente vi darò l’appuntamento ai piedi della “Giralda”: ma che cos’è?

Si tratta dell’imponente torre campanaria della cattedrale di Siviglia, oggi simbolo indiscusso della città e sorprendente esempio di architettura “almohade” (di epoca islamica).

L’attuale campanile cristiano è infatti l’antico minareto che a suo tempo era abbinato alla moschea, demolita nei primi anni del Quattrocento. Quando la Giralda venne terminata intorno al 1195, con i suoi oltre 90 m di altezza era l’edificio più alto d’Europa, interamente realizzato in mattoncini di laterizio cotto (stile Lego)!

Quando la saliremo assieme (senza ascensore…) noterete che la Giralda non ha scale, ma 34 rampe che consentivano al “muezzin” di salire comodamente a cavallo e risparmiare il fiato per intonare, in cima alla torre, cinque volte al giorno, l’invito alla preghiera: l’adhān.

La torre servì da minareto per solo mezzo secolo: i cristiani capeggiati dal re san Fernando riconquistarono infatti la città nel 1248 adattandola a campanile (aggiungendovi una croce e una campana sulla cima) della “nuova” cattedrale che altro non era che la vecchia moschea riadattata a nuovo uso. Solo nel Cinquecento l’architetto Hernán Ruiz (1514 – 1569) completò la nostra torre con lo spettacolare “cuerpo de campanas” l’esuberante loggia in stile barocco che convertiva definitivamente l’antico minareto in una torre campanaria munita di 25 campane. Possiamo qui leggere: “TVRRIS – FORTISSIMA – NOMEN DNI – PROVERBIS 18.10” ovvero “Torre fortissima è il nome del Signore”, versetto tratto dal “Libro dei Proverbi” (18:10). In cima al tutto troneggia il “Girardillo” l’elegante segnavento in rame che rappresenta il trionfo della fede cristiana.

Quando certi clienti mi fanno attendere (spero non voi!), osservo le iscrizioni presenti sulle lapidi romane recuperate dai mussulmani come solida base della torre. Queste ci fanno viaggiare all’antica Hispalis (il nome che i romani avevano dato alla città) narrandoci del suo fiorente porto fluviale e del ricchissimo commercio d’olio e spezie di duemila anni fa.

Molte altre “chicche” ci riserva la Giralda: vi aspetto quindi per scoprirle e… scalarla assieme!!