Ogni guida turistica ufficiale italiana che si rispetti vi parlerà del patrono di Siviglia, Fernando III il Santo (1201 – 1252), l’eroe che la riconquistò ai mussulmani. Non tutte le guide turistiche ufficiali vi parleranno però di quel suo lontano discendente-omonimo che non gode esattamente dello stesso rispetto in città come in Spagna: Fernando VII (1784 – 1833).
Era figlio di Carlo IV, un uomo ingenuo e incompetente, e di sua cugina Maria Luisa di Borbone-Parma. Il giovane covò sempre un forte astio verso la madre, così come per il suo sfacciato amante e onnipotente primo ministro, Manuel Godoy. Quando nel 1808 la Spagna venne occupata dai francesi, padre e figlio abdicheranno, a turno, a favore di Napoleone, che a sua volta passerà il regno al fratello Giuseppe. Penosa sceneggiata conosciuta come la “Abdicazione di Baiona”. Quando nel 1814 inizia a eclissare l’astro napoleonico Fernando abbandona il suo esilio dorato nel castello di Valençay (a 300 km da Parigi) e si riprende il trono. Definito “el desado” (il desiderato) negli anni dell’assenza forzata, saprà invece farsi detestare, convertendosi nel “re fellone”. Sgradevole, ignorante, sospettoso, imporrà una monarchia assoluta rinnegando la costituzione democratica del 1812 e imponendo un regno del terrore in accordo con la Santa Inquisizione.
Nonostante tutto, di lui restano in città alcune interessanti testimonianze artistiche: eleganti lampioni in bronzo con il marchio “FVII 1832”, fusi un anno prima della morte, illuminano ancora le dolci serate sivigliane. In un salone del Real Alcazar si può ammirare un suo ritratto abbinato a quello della quarta moglie Maria Cristina di Borbone-Due Sicilie (1806 – 1878). Sposata nel 1829, gli diede la sospirata erede, la futura Isabella II. Pare infatti che avesse un membro sproporzionato che complicava “enormemente” la procreazione. Alla sua morte (attesa da molti!) Maria Cristina si risposò immediatamente con l’amante, il bodyguard Agustin Muñoz, con il quale ebbe altri otto figli.
Resta, infine, una statua in bronzo di quasi quattro metri che dopo la sua dipartita venne frettolosamente dimenticata in un discreto angolo del cortile del Convento di Santa Clara di Siviglia. Come già sapete, queste e molte altre chicche le scoprirete solamente durante una visita guidata con la vostra guida turistica ufficiale in lingua italiana Patrik!