A Siviglia si dice che quando il profumo della fioritura degli “Azahar” (la zagara) avvolge la città, si avvicina la Settimana Santa: certamente l’avvenimento religioso, culturale, sociale più emblematico della città.           
In quei giorni vedremo sfilare i celebri “pasos”: degli altari mobili riccamente decorati che sostengono le statue in legno che rappresentano gli episodi della Settimana Santa, dall’entrata di Gesù a Gerusalemme a dorso di un asinello (la Domenica delle Palme), alla sua crocifissione e Resurrezione finale (la Domenica di Pasqua).  
Ma chi si nasconde sotto al “paso”, portandolo letteralmente sulle spalle per numerosi chilometri? Dopo aver incontrato re, regine, divinità greche (vedi blog precedenti) torniamo ora coi piedi per terra: se guardiamo bene, noteremo infatti sbucare le gambe di una quarantina di uomini ben piantati, i “costaleros”, che a ritmo della fanfara e seguendo le indicazioni del “capataz” (una specie di direttore di percorso) faranno sfilare degnamente il loro “paso”.          
Un tempo i “costaleros” si reclutavano, pagandoli profumatamente, tra i robusti operai del porto fluviale di Siviglia. Dagli anni Settanta del secolo scorso, in seguito a un loro “sciopero selvaggio”, l’incarico divenne libero e non retribuito conoscendo, con stupore di molti, un incredibile successo. Ogni anno i veterani come gli aspiranti “costaleros” rivaleggiano per ottenere l’onore di poter portare il “paso” con le rappresentazioni del Cristo o della Madonna Addolorata della loro Confraternita. Naturalmente, durante il tragitto che dura molte ore, si daranno il cambio, ogni ora circa: potrete così notarli portare una specie di turbante che protegge loro la testa, collo e spalle, laddove poggia tutto il peso (di svariati quintali) del “paso”.
È curioso notare, nei due mesi precedenti alla Settimana Santa, soprattutto la sera quando non c’è traffico i “costaleros” fare le loro prove, portando in giro per la città la solida struttura in legno e metallo del “paso”. Si abituano così a prendere le misure delle strette viuzze del centro e, per simulare il peso delle preziosissime decorazioni lasciate prudentemente al sicuro, si carica il tutto di masserizie varie. Anche grazie al loro entusiasmo, dedizione, volontariato e fede, ogni anno si rinnova l’incredibile magia della Settimana Santa sivigliana.

Patrik Perret

GUIDA TURISTICA 
STORICO DELL’ARTE

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